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Ti ricordi che ho il tuo numero? - concorso "Scrittori in carrozza 2014" indetto da Trenor

  • Immagine del redattore: Veronica Consolo
    Veronica Consolo
  • 22 gen 2015
  • Tempo di lettura: 2 min

<<Oh ma è già molto meglio di Perry Mason! É il terrore di tutti i cancellieri!>> dice Lui, come se mi conoscesse molto bene.

<<Non è vero!!>> ribatto io, fingendomi offesa.

<<Sta attento tu! Che questa ragazza qui, sono sicura che fa girare la testa a molti uomini! Ci sono così poche ragazze intelligenti al mondo...>> conclude, sospirando, come se anche lei si considerasse membro della cerchia ristrettissima delle donne intelligenti.

D'improvviso, mi accorgo che, probabilmente, è solo una persona un po' sola che ha voglia di raccontare qualcosa di sé. Desidera solo che la sua esistenza sia interessante per qualcuno.

Come qualsiasi essere umano.

Perciò le regalo il primo sorriso sincero da quando si è seduta.

<<Lo terrò a mente, signora!>>, risponde Lui cortese, <<Promesso! Ma ora dobbiamo prepararci per scendere! La nostra fermata è la prossima. Alice, iniziamo ad avvicinarci alle porte?>>

Annuisco perplessa. La domanda ha qualcosa che non mi convince, ma non riesco a capire cosa sia.

Faccio per alzarmi e tirare su la mia dose di fascicoli pesanti, quando sento una stretta vigorosa attorno al braccio; abbasso gli occhi e vedo che è la nostra invadente compagna di viaggio a trattenermi.

<<Grazie per la compagnia!>>.

Mi intenerisco e decido di chinarmi per darle un breve bacio sulla guancia. La sua pelle è fresca ed emana un buon profumo di lavanda e chiodi di garofano.

<<Di niente, signora! Arrivederci>>.

<<Arrivederci cara!>>

Seguo traballante lungo il corridoio Mister Principe Azzurro, che sta portando anche i miei fascicoli. Oh santo cielo ma è perfetto! Dio lo avrà dotato anche di difetti o se li è dimenticati?!

Ci fermiamo ad attendere nello spazio vuoto che c'è tra un vagone e l'altro. Mi appoggio ad uno dei pali, continuando a riflettere sulla sua frase di prima. Qualcosa mi aveva stranito...

Lui mi fissa sorridendo.

Che ha da guardare? Non gliel'ha detto nessuno che non si fissano le persone!

Va bene. Fino a due minuti fa, stavo facendo la stessa cosa con lui, ma sto cercando di concentrarmi. Mi distrae puntandomi addosso quegli occhi verde smeraldo!

<<Sei dolce!>> commenta lui, come se fosse tutto perfettamente chiaro.

Il treno rallenta e iniziano ad apparire diverse rotaie di fianco a quella che stiamo percorrendo. Stiamo entrando in stazione.

“Alice, iniziamo ad avvicinarci alle porte?”

Quando le porte in vetro e metallo si spalancano, ho un'illuminazione.

Ecco cosa c'era di strano!

Lui scende con agilità sulla banchina e si dirige, con decisione, verso la sala d'attesa e l'uscita della stazione.

Io cerco di seguirlo goffamente senza inciampare o perdere oggetti dalla borsa.

 
 
 

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