Ti ricordi che ho il tuo numero? - concorso "Scrittori in carrozza 2014" indetto da Trenor
- Veronica Consolo
- 20 gen 2015
- Tempo di lettura: 3 min
Eh?! Ero così distratta dalla divertente scenetta che credo di non aver sentito bene. Sposto lo sguardo perplesso sul suo viso, ma lui si sta guardando le mani tra le quali c'è il suo Blackberry.
Probabilmente, ho avuto le traveggole!
Vorrei approfondire e chiedergli a cosa si riferisca, ma la signora colorata e forzuta, che ho appena visto sollevare la valigia, piomba con un tonfo nel sedile di fianco a quello del mio principe azzurro, con un grande svolazzo di fiori e con un verso raccapricciante da sfiatatoio.
Quindi richiudo immediatamente la bocca e ricaccio indietro quello che avevo da chiedere.
<<Buon giorno ragazzi!>> esordisce la colorata matrona, chinando la testa in segno di saluto insieme a un tripudio di riccioli oro e bianchi.
Io mi limito a rivolgere un tiepido sorriso di circostanza, mentre Lui le regala un sorriso sinceramente cortese accompagnato da un sonoro “Buon giorno”.
Il treno riparte sballottandomi lievemente in avanti.
<<Che bello vedere due ragazzi così giovani e belli. Sapete io sono vecchia ormai, quindi mi fa sempre piacere vedere dei ragazzi così pieni di vita...>>
Oh mio Dio! Non dirmi che questa adesso inizia a blaterare e non ci molla più!
Io devo scoprire cosa intendeva quando ha detto che ha ancora il mio numero!
<<Voi dove state andando?>>
Lui risponde prontamente che siamo diretti al Tribunale di Vigevano.
Lo dice come se fossimo in viaggio insieme e la cosa mi provoca un'infantile fitta di orgoglio che non riesco a controllare.
Come non riesco a controllare il senso di fastidio per l'aria invadente che si legge, da un miglio di distanza, sulla faccia della signora grassa che ho di fronte.
Tutta la simpatia che ho provato due minuti fa nel vederla umiliare quell'avvocato impettito è improvvisamente evaporata.
<<Aaah due avvocati...>> commenta, come se avesse avuto una rivelazione divina.
<<Non ancora>> preciso io, strizzandomi con poca grazia il seno sinistro.
Ci manca solo che questa mi porta sfiga e non passo l'esame di stato fino a quando non ho 65 anni!
<<Da poco>> risponde Lui, ridacchiando del mio gesto.
<<Il marito di mia figlia ha uno zio che è sposato con una che è madre di uno che fa l'avvocato. No, perché.. sapete io devo andare a Mortara, perché lì abita mia figlia, che si è appena sposata...>>
Ma qualcuno gliel'ha chiesto? E poi che centra?
Cerco di sprofondare nella poltrona, in modo da non doverla sentire, ma quando arriviamo ad Abbiategrasso sta ancora parlando del matrimonio di sua figlia.
“Oh quanto è bello mio genero!”; “Oh che bella cerimonia!”; “Oh che catering fantastico!”; “Oh che bella location!”.
Insomma tutto bellissimo. In sostanza, questa parla più di me!
Mister Fantastico l'ascolta con pazienza e fa anche dei mugolii di assenso di tanto in tanto.
Si vede che è una sua prerogativa, quella di ascoltare pazze logorroiche che lo sommergono di informazioni inutili e poco interessanti.
<<Comunque siete una bellissima coppia voi due! Proprio belli! Chissà quante cause vincerete insieme...>> salta fuori, tutto d'un tratto, l'impicciona.
Ok. Forse, dopotutto, non mi sta così antipatica!
<<Bhe per ora non posso ancora andare in udienza da sola. Quindi chissà magari sarò un disastro come avvocato...>> la interrompo io in tono spiritoso.
<<Oh sono sicura che invece diventerai una persona importante, cara! Si vede! Si vede dal portamento!Scommetto che diventerai meglio di Perry Mason!>>.
Meglio di Perry Mason? Oh santo cielo!
Rimango con un'espressione agghiacciata, nascosta da un finto sorriso di circostanza, mentre il treno riprende la sua corsa per l'ultimo tratto prima che debba scendere.
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