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Ti ricordi che ho il tuo numero? - concorso "Scrittori in carrozza 2014" indetto da Trenor

Oddio, quanta gente! Chissà che storia oggi mi toccherà ascoltare...

Giuro che, se sento un altro racconto su parassiti intestinali e calcoli renali, vomito.

Mi trascino barcollando sommersa dai faldoni fino al primo posto libero e lì mi lascio cadere con ben poca grazia. Sposto i fascicoli da depositare sul sedile di fianco al mio e tiro fuori dalla borsa il libro che sto leggendo. Spero che nessuno si sieda davanti a me e soprattutto nessuno che abbia voglia di attaccar bottone.

Mi immergo tranquilla nella lettura del mio giallo mentre si ripetono gli annunci del capo-stazione: <<Dlin Dlin. Si avvisano i gentili viaggiatori che il treno diretto a Mortara partirà del binario 1est invece che dal binario 1!>>

Perchè lo ripetono ogni volta? Sono più di due anni che prendo questo treno ed è sempre partito dal binario 1est!

Sono le 8.40 di Lunedì mattina e io sono in Porta Genova su un treno in partenza per Vigevano, per l'ennesima volta questo mese.

Devo iscrivere a ruolo un decreto ingiuntivo: il numero 33 di questo mese.

Il mio dominus ha deciso di fare causa al mondo! Farebbe causa anche a Dio se solo potesse portarlo in tribunale!

Si è messo in testa di recuperare tutti gli onorari che non gli sono mai stati pagati dai clienti, quindi sta facendo decreti ingiuntivi a destra e a manca come fossero noccioline.

Continuando così si ritroverà senza clienti e sarà costretto a fare causa a se stesso.

<<E' libero questo posto?>> sento una voce maschile interrogarmi sopra la mia testa.

Mmmmh... Uffa! Lo sapevo che non potevo star tranquilla!

<<No.... può sedersi!>> mormoro di cattivo umore.

Quando si siede di fronte a me ho un sussulto. Oddio è lui! Non posso crederci: è proprio... Lui!

Non so neanche come si chiama ma credo di esserne innamorata!

Mi sorride con cortesia e io smetto di respirare! Dio quanto è carino! Sembra Clark Kent!

Uffa! Non mi ha riconosciuta!

Del resto come potrebbe: noi non ci conosciamo neppure!

Cioè io lo conosco e lo riconoscerei tra mille, ma non so neanche il suo nome.

Ogni volta che lo vedo in giro per i corridoi del tribunale, penso che è il destino che ci vuol far incontrare e gli sorrido, ma lui non ha mai dato segni di ricordarsi di me.

Ci siamo incontrati una volta: c'era una coda infinita per le iscrizioni a ruolo e lui era davanti a me. Mi aveva chiesto se potevo fargli uno squillo perché aveva un problema con il cellulare.

Pensavo fosse una scusa ridicola per farsi dare il mio numero, ma era così carino che avevo accettato senza fiatare.

Dopo di che avevamo iniziato a chiaccherare e avevamo continuato a farlo per un'ora intera in attesa di arrivare allo sportello.

“Tu in che studio sei'”; “Ah anche io faccio civile”; “Ogni volta che devo iscrivere a ruolo, perdo l'intera mattinata”; “Si, la cancelliera della decima è davvero stordita!”; “Anche a me hanno perso un fascicolo...”; “No, oggi non avevo nessuna udienza!”.

Quando era arrivato il mio turno, mi aveva fatto passare avanti.

Un gesto molto cavalleresco e altruistico, tenuto conto che di solito in tribunale ci si scanna per passare avanti di un posto nella fila.

Nessuno lascerebbe mai il posto neppure al proprio fratello!

Concluso il deposito lo avevo guardato e gli avevo sorriso, ma lui non si era accorto e io ero andata via un po' insoddisfatta.

Avevo pensato di scrivergli qualcosa, visto che avevo il suo numero. Una cosa tipo: “posso ringraziarti della cortesia offrendoti un caffè?”.

Alla fine avevo deciso di non farlo, paralizzata dalla timidezza e dall'insicurezza, ma per tutto il giorno avevo sperato che mi scrivesse lui. In fondo anche lui aveva il mio numero.

Ma non avevo ricevuto niente di niente!

In fondo, forse, non era stata una manovra per avere il mio numero visto che aveva completamente dimenticato di averlo!

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